Perché un Museo Rodari?

Omegna è la città di Gianni Rodari.

Omegna è la città della creatività e, insieme al suo paesaggio, ha inspirato in modo significativo la sua opera.

L’opera di Gianni Rodari sottolinea e insegna il valore della parola, del buon pensare, del bel comunicare, dell’avere ideali per un mondo migliore, del valore della fantasia affinché ciascun essere umano possa essere autore di storie meravigliose.

Come sottolineò Gianni Rodari in Il libro degli errori: “Ciò che non si sa, è sempre più importante di quello che si sa”.

A Gianni Rodari, maestro di risposte ai perché di tanti bimbi.

“Sono un Museo”

Quasi certamente Gianni Rodari sarebbe riuscito a scherzare davanti alla realizzazione di un Museo a lui dedicato. Avrebbe detto sorridendo “Sono un Museo” e forse avrebbe manifestato, sempre col sorriso, la preoccupazione di finire in qualche vecchia teca da museo ottocentesco…

Nulla di tutto questo, perché il Museo Rodari racconta la “fantastica storia” dello scrittore, del territorio e del contesto storico con la leggerezza della dimensione virtuale, con il piacere della scoperta di testi che scendono dagli scaffali e immagini che si ricompongono.

Si vedrà Rodari intervistato alla televisione e si ascolteranno “al telefono” alcune famose “favole” con la possibilità, componendo numeri speciali, di sentirle recitate in diverse lingue… Da Omegna al mondo, dunque, in un viaggio dentro un Museo pieno di sorprese.

una fantastica storia

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L’Edificio

La scelta è ricaduta su un edificio di proprietà comunale sito nel nucleo storico della città, a pochi passi dal Municipio e dalla casa natale dello scrittore per favorire un percorso che conduca il visitatore dal Museo alla scoperta di Omegna.

Il fabbricato, originariamente dei primi anni del XIX Secolo, è stato interamente ristrutturato per favorire la creazione di ambienti senza ostacoli adatti alla destinazione museale.

Percorso
Multimediale

Il percorso museale del Museo Rodari è stato studiato per creare un’esperienza multimediale coinvolgente, immersiva e accessibile a tutti; progettato con un’attenzione particolare per il pubblico infantile ma capace di dialogare anche con un pubblico adulto e preparato. Gli exhibit interattivi coniugano elementi fisici con videoproiezioni digitali, componenti meccaniche e software procedurali si mescolano e si intrecciano tra di loro, per disegnare un percorso narrativo inedito sulla vita e la poetica di Gianni Rodari.

I visitatori sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona per attivare i racconti e i meccanismi narrativi delle varie installazioni, senza di loro il museo non avrebbe senso, resterebbe perennemente incompiuto. In un percorso museale che non espone oggetti ma storie ed esperienze, il vero contenuto da tutelare e salvaguardare sono proprio i visitatori e la loro esperienza di visita.

In questo modo il museo si trasforma, diventa un luogo vivo e accessibile, in cui sperimentare nuovi modelli di didattica e di diffusione del patrimonio immateriale, seguendo le orme fantastiche di Gianni Rodari.

Progetto Grafico

La matita bicolore o “matita del maestro” (G. Rodari, “La famiglia punto e virgola” tratto da “Filastrocche in cielo e in terra”) è l’elemento chiave dell’identità visiva progettata da Studio Grand Hotel per il Museo Rodari. Utilizzata, nell’immaginario comune, per segnalare errori più o meno gravi, si trasforma per l’occasione in “scettro dell’errore creativo” (G. Rodari, “Grammatica della fantasia”).

Il rosso e il blu diventano i colori primari della palette cromatica identitaria, leggibili anche come poli elettrici, forze opposte necessarie ad innescare la scintilla della creatività.

Il Giorno dell’Inaugurazione

Colophon

Museo Rodari — una fantastica storia

 

L’opera è stata co-finanziata da FONDAZIONE CARIPLO nell’ambito dei bandi emblematici 2019 per il progetto “Omegna, la città della creatività”
Coordinamento: Sara Rubinelli, Fabrizio Bianchetti, Pino Boero, Paolo Marchioni, Gabriele Medina, Alberto Poletti, Luca Vergerio
Progetto architettonico: BIANCHETTIARCHITETTURA Studio associato degli architetti Fabrizio Bianchetti e Gabriele Medina – Omegna
Curatore: Pino Boero
Percorso museale, exhibit interattivi e video: auroraMeccanica – Torino
(con Fabio Alvino, Roberto Bella, Monella Gherman, Carlo Gioia, Giovanni Giordano, Carlo Riccobono, Giulia Zucca)
Progetto grafico: Studio Grand Hotel – Torino
Allestimenti: auroraMeccanica – Torino, ErreBi Creative – Biella
Responsabile del procedimento: Roberto Polo – dirigente servizi tecnici territoriali
Web Design: Borderless Collective – Milano
Un particolare ringraziamento alla Famiglia Rodari
Inoltre si ringraziano: Bernard Friot, Diego Mariani, Annalucia Milizia, Ewa Nicewicz, Maria Nogués Bruno, Michaella Pivetti, Agnes Schuster, Anton Semënov, Alina Semënova, Antony Shugaar, Taulant Tafa, Sister Xiaohan, Aya Yoshitomi, Liceo Germana Erba di Torino, Ilaria Carli – Legalitax studio legale e tributario, Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency (PNLA)